L’imbarazzo dell’infinito è uno spettacolo immersivo che stravolge ogni ordinarietà teatrale per diventare un viaggio verso la scoperta del proprio mondo interiore in cui emozioni e racconto si fondono con lo spazio circostante. La performance, ispirata al racconto L’uomo bicentenario scritto dal padre della fantascienza Isaac Asimov – avviene in diretta ma si segue in cuffia, tramite il proprio smartphone. Lo spettatore è solo, la sua unica compagna è una voce che racconta, che guida, che si confonde con i pensieri. Un essere umano di fronte a un altro essere. Identici in tutto e per tutto. Con una sola piccola differenza. Anzi due. L’essere per piangere ha una riserva limitata di lacrime. L’essere non ha una fine.
Info Spettacolo
domenica 06 ottobre OTTore 10:00 - 12:30 e 15:30 - 18:30 (ogni 30 minuti)
Palazzolo sull'Oglio
Villa Kupfer centro diurno Orsatti
Officine Papage
Esperienza per spettatore solo - prenotazione consigliata TEATRO
Durata: 30 minuti a spettacolo
Palazzolo sull'Oglio
Villa Kupfer centro diurno Orsatti
Officine Papage
Esperienza per spettatore solo - prenotazione consigliata TEATRO
Durata: 30 minuti a spettacolo
Crediti
da un'idea di Marco Pasquinucci
drammaturgia di Mariagiulia Colace
ispirata al racconto “L’uomo bicentenario” di Isaac Asimov
con Marco Pasquinucci
audio e suoni Diego Ribechini
organizzazione Annastella Giannelli
produzione Officine Papage
drammaturgia di Mariagiulia Colace
ispirata al racconto “L’uomo bicentenario” di Isaac Asimov
con Marco Pasquinucci
audio e suoni Diego Ribechini
organizzazione Annastella Giannelli
produzione Officine Papage
Biografia
Compagnia di Teatro professionale formata da artisti/e e da operatori/operatrici pedagogici
teatrali, Officine Papage compie dal 2005 la sua ricerca nel campo del Teatro di
parola legato al lavoro d'attore, del Teatro fisico, del Teatro danza. L'attività del
gruppo si svolge principalmente in Toscana e in Liguria, le produzioni hanno una
circuitazione nazionale.
La Compagnia, che si pone al servizio della collettività e delle sue urgenze nella
scelta dei temi su cui incentrare le produzioni, lavora in modo pragmatico per
ritrovare un teatro che sia necessario, presente e vivo, nuovamente capace di
accogliere e far crescere un pubblico attento, consapevole e partecipe.